LA FORNACE DELLA CREATIVITÀ

Theo Allegretti

Pianista, compositore ed improvvisatore, si colloca nel contesto dell’ambient-jazz contemporaneo, ricercando un linguaggio personale che, attraverso la commistione e la rielaborazione di diversi generi e l’uso di sonorità evocative, si rivela in una sorta di “espressionismo spirituale”.
Intraprende studi classici e jazz, perfezionandosi con maestri come Giorgio Gaslini, Enrico Pieranunzi e Gianni Lenoci.
Disserta con lode una tesi sperimentale di laurea in Scienze Politiche (economico-internazionale) su Jazz ed i Neri d’America, con la quale sostiene che il Jazz (e tout court la musica) è capace non solo di essere portavoce di valori ma anche di contribuire ai cambiamenti ed allo sviluppo sociale di un popolo. (La tesi è acquisita dalla Biblioteca della “Casa del Jazz” di Roma).
Nel corso degli anni si cimenta in collaborazioni e composizioni di varia natura, realizzando jingles, arrangiamenti, musiche per radio-tv e teatro ed esibendosi in solo, in recital di poesia e teatro-musica, in diversi ensemble nonché con la confluenza di altre arti. Si esibisce in piano solo già dall’inizio degli anni ’90, in contesti variegati.
Il suo reading-concerto “Memorie del Principio”, basato su testi dei Presocratici, dal 2014 viene presentato in diverse rassegne, diviene uno spettacolo di teatro-danza ed un disco in piano solo pubblicato dall’importante etichetta jazz italiana “Dodicilune” (2016), ottenendo ottimi riscontri dalla critica come il riconoscimento dalla prestigiosa rivista JAZZIT “Jazzit likes it”.
Una delle sue peculiarità diviene l’interpretazione musicale estemporanea del testo, ricercando nell’azione scenica una coniugazione con la parola. Parte fondante del suo pianismo risiede nella composizione istantanea e nell’improvvisazione intuitiva, alla ricerca di atmosfere visionarie, poetiche e meditative che rappresentano le peculiarità del suo linguaggio espressivo. Non mancano, inoltre, le occasioni di saggiare un uso atipico e preparato del piano che da sempre costituisce uno dei suoi primari spontanei ed esplorativi approcci allo strumento. Si confronta anche con la rappresentazione sonora di paesaggi naturali (reali o immaginari) e di opere d’arte, anche in commistione con altre forme espressive.
Negli ultimi anni, si dedica più a fondo all’approccio multiforme dell’arte performativa con, tra gli altri, Antonio Bilo Canella (performer, attore, regista), Marco Fioramanti (artista visivo e performativo), Maria Borgese (danzatrice, coreografa, attrice) con i quali collabora stabilmente in azioni performative in teatri e musei con attività anche volte alla valorizzazione del territorio.
Parallelamente, svolge studi ed esperienze diverse (organizzazione, risorse umane, qualità, marketing e comunicazione, progettazione culturale ed eventi), fino ad approdare alla consulenza su progetti creativi. I suoi interessi si estendono anche a nuove modalità di valorizzazione, formazione e sviluppo, attraverso strumenti non convenzionali come le arti e la creatività. Egli sostiene che l’arte possa apportare del prezioso valore in ambito economico e sociale, oltre che psico-spirituale, contribuendo all’interpretazione e allo sviluppo della realtà, nei diversi campi della conoscenza e dell’esperienza umana.
La rivista “Pianosolo” così si esprime al suo riguardo: "Musica per fermarsi un momento a pensare e trovare risposte, sempre aperte comunque, ai grandi interrogativi che sono intrinseci alla storia stessa dell’uomo."